viernes, 11 de noviembre de 2011

I Messaggi di Medjugorje

domenica, novembre 06, 2011

Video Apparizione a Marija Pavlovic il 5 Novembre 2011 a Verona


Apparizione a Marija Pavlovic il 5 Novembre 2011 a Verona

Fonte: Radio Maria

Maria e le anime del Purgatorio ? Cos'è il Purgatorio ?

Nella nostra santa religione il Purgatorio tiene un gran posto, formando una delle parti principali dell'opera di Gesù Cristo ed entrando in un modo essenziale nella economia della salute degli uomini.
La Santa Chiesa, presa nella sua totalità, si compone di tre parti: la Chiesa militante, la Chiesa trionfante e la Chiesa purgante, ossia il Purgatorio. Questa triplice Chiesa forma il corpo mistico di Gesù Cristo e le anime del Purgatorio sono sue membra, come lo sono i fedeli nella terra e gli eletti nel Cielo. Le tre Chiese sorelle hanno tra loro incessanti relazioni, una continua comunicazione chiamata la comunione dei Santi. Altro oggetto non hanno queste relazioni che di condurre le anime alla gloria: le tre Chiese vicendevolmente si aiutano a popolare il Cielo che è la città permanente, la gloriosa Gerusalemme...
La parola purgatorio ora si prende per un luogo, ora per uno stato intermedio fra l'inferno ed il cielo. Esso è propriamente la situazione delle anime che nel momento della morte si trovano in stato di grazia, ma non hanno pienamente espiato i loro falli, né raggiunto il grado di purezza necessario per godere della vista di Dio. Dunque il Purgatorio è uno stato passeggero che va a terminare nella vita beata.
Ora la Chiesa in questa parte propone due verità, nettamente definite come dogma di fede: prima, che vi è un Purgatorio; seconda, che le anime che sono nel Purgatorio possono essere aiutate dai suffragi dei fedeli, soprattutto col santo sacrificio della Messa.

Padre F. S. SCHOUPPE d. C. d. G. - Il Dogma del Purgatorio

Io affermo ciò : supponendo, straordinariamente, che un uomo macchiato dal peccato sia ammesso nel regno dei cieli, non potrebbe essere felice ; così come sarebbe atto di crudeltà permettergli di entrarvi.
Vagherebbe pensieroso, triste e solitario attraverso le corti celesti, cercando ma senza trovare nessuno che gli somigli ; vedrebbe, al contrario, le tracce della santità di Dio e queste tracce lo farebbero tremare di spavento. Si sentirebbe sempre sotto la Sua presenza e sotto il Suo sguardo. Vorrebbe dirigere i propri pensieri verso altre direzioni, come avrebbe fatto sulla terra, quando la sua coscienza lo rimproverava, ma ora non può più rimproverarlo. Si renderebbe conto che l'occhio di Dio non si ferma mai ed è posato incessantemente su di lui ; e questo occhio della santità, che è la felicità e la vita delle creature sante, gli sembrerebbe un occhio di collera e di castigo.
Dio non potrebbe mutare la propria natura. Lui è sempre Santo. E poiché è santo, nessuna anima peccatrice potrebbe essere felice nel cielo.

Cardinale Newman - Sermoni parrocchiali

Non credo esista felicità paragonabile a quella di un'anima del purgatorio, tranne quella dei santi del paradiso. E ogni giorno questa gioia aumenta per influsso di Dio nelle anime e tende ad aumentare, perché ogni giorno consuma ciò che impedisce tale influsso.
La ruggine del peccato è l'impedimento; il fuoco consuma la ruggine e così l'anima si apre sempre di più all'influsso di Dio.
Se un oggetto coperto, stando al sole, non può corrispondere al riverbero del sole - non per difetto del sole, che continuamente splende, ma per ciò che lo copre - quando la copertura, si consumerà esso si dischiuderà al sole e corrisponderà al suo riverbero nella misura in cui si sarà consumato ciò che lo copriva.
Lo stesso accade per la ruggine del peccato, copertura delle anime nel purgatorio: essa si consuma via via per il fuoco e, nella misura in cui si consuma, corrisponde al suo vero sole, Dio. Tanto cresce la gioia, quanto viene meno la ruggine e l'anima si apre all'influsso: mentre una cresce, l'altra si ridu­ce, sino a quando non sia giunto al termine (il tempo dell'espiazione). La pena non diminuisce, dimi­nuisce il tempo in cui restare in essa.
Per ciò che concerne la loro volontà (le anime) non possono mai dire che quelle siano pene; gioiscono della disposizione divina, con la quale è uni­ta la loro volontà nella pura carità. Ma, contraria­mente alla gioia della volontà in tale modo unita, subiscono una pena così atroce, che lingua non può parlarne, né intelletto può capirne una minima scin­tilla, se Dio non glielo mostrasse per grazia speciale. Dio mi ha mostrato questa scintilla per sua gra­zia, ma non mi è possibile esprimerla a parole. Quella vista, che il Signore mi mostrò, non lasciò mai più la mia mente. Dirò di ciò che mi successe quel che riuscirò a esprimere e intenderà chi il Signore vorrà che intenda.
Il fondamento di tutte le pene è il peccato, originale o attuale.
Dio ha creato l'anima pura e semplice, pulita da ogni macchia di peccato, dotata di istinto beatifico verso di Lui; da quest'ultimo l'allontana il peccato originale. Il peccato attuale poi, si aggiunge ad esso e allontana di più l'anima da Dio e, a mano a mano che si scosta, l'anima diventa maligna, perché non è corrisposta da Dio.
Tutte le forme di bontà esistenti, vengono per divina partecipazione, che nelle creature irrazionali corrisponde come vuole e come ha disposto e non viene mai meno a esse. Verso l'anima poi, Dio cor­risponde in maggiore o minore misura a seconda del suo stato di purificazione dal peccato.
Quando l'anima si avvicina alla sua prima creazione pura e netta trova in sé un istinto beatifico che cresce con tale impeto e furore di fuoco di carità - il quale l'attira al suo fine ultimo - da dive­nirle insopportabile l'impedimento. A mano a ma­no che vede farsi vicino il suo fine ultimo, la pena diventa per lei più grande e atroce.
Le anime che sono nel purgatorio non possiedono peccato né esiste impedimento fra loro e Dio, ad eccezione di quella pena che le ha costrette e a cau­sa della quale l'istinto non ha potuto raggiungere la sua perfezione (nel fine ultimo che è Dio).

Santa Caterina da Genova - Trattato del Purgatorio

"Il Purgatorio è un felice stato, più desiderabile che temibile, poiché le fiamme in esso esistenti sono fiamme d'amore". Possiamo pensare al purgatorio più come luogo di consolazione, che di apprensione. La maggioranza di coloro che temono tanto il purgatorio, pensano più al loro interesse che agli interessi della gloria di Dio ; questa idea viene soprattutto da coloro che considerano unicamente le pene di questo luogo, senza considerare allo stesso tempo la felicità e la pace che Dio vi fa assaporare alle anime.
È vero che i tormenti sono così grandi da non poter essere comparati agli estremi dolori di questa vita ; ma anche le soddisfazioni interiori sono tali da non poter essere eguagliate né dalla prosperità né dal soddisfacimento terreno.

San Francesco di Sales

Il Corpo mistico di Gesù è in Maria: «Dilectus meus mihi» - ossia la Chiesa militante, trionfante, e purgante, o meglio ancora Gesù combattente sulla terra contro l'inferno, Gesù trionfante in cielo, Gesù sofferente nelle sue membra in purgatorio è in Lei, perché quando Egli si è donato alla Madre sua divina, Le ha donato pure tutte queste cose.
Maria appartiene alla Chiesa militante, trionfante, purgante: «Ego Dilecto meo»: Gesù l'ha donata alla Chiesa militante per essere il generale dell'esercito; alla Chiesa trionfante, come splendente sole che rallegra il cuore dei cittadini del cielo e lo riempie di gioia; alla purgante come Madre di misericordia e consolatrice degli afflitti. Ella stessa confidò a S. Brigida che ogni pena nel purgatorio è resa sopportabile per la sua interposizione.

Saint Jean Eudes - Il Cuore ammirabile della Santissima Madre di Dio

Fonte: Un Minuto con Maria

Video Apparizione a Mirjana 2 Novembre 2011 a Medjugorje



Grazie a vittorio per la pronta segnalazione

sabato, novembre 05, 2011

Commento di Padre Livio al messaggio del 2 novembre 2011

«Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio. Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre - a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine - e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio».


Commento di Padre Livio al messaggio del 2 novembre 2011


Questo messaggio si commenta da solo per la sua bellezza. È un messaggio da meditare. La Madonna ci indica tre punti su cui guardare, tre prospettive.

La prima prospettiva: il Padre, l’amore del Padre che non ci abbandona, che non abbandona questo mondo, nel quale signoreggia il peccato, domina il peccato, come ha detto la Madonna in altri messaggi, questo mondo dove satana vuole prendere il posto di Dio. La Madonna già nel messaggio precedente aveva detto: “Non permettete che le vostre famiglie, la società siano senza Dio”. Questo mondo è amato, è redento, il Padre non lo abbandona, il Suo amore è immenso.

Questo è il primo sguardo che la Madonna ci invita a dare, uno sguardo di luce, di fede nella Provvidenza, nell’amore del Padre Celeste che è fedele.

Poi la Madonna ci invita a vedere con un altro sguardo come si è manifestato l’amore del Padre. L’amore del Padre si è manifestato per mezzo di Suo Figlio, del Figlio eternamente generato dal Padre, Figlio di Maria, il quale ci ha insegnato a chiamare Dio con il nome di Padre, che ha portato sulla terra l’amore del Padre, che in tutta la Sua vita ha manifestato l’amore del Padre, la via che porta al Padre fino a dire di se stesso: “Io sono la luce del mondo, Io sono la via, la verità e la vita.

Questo è lo sguardo che la Madonna ci invita a dare a Colui che ci ha rivelato il Padre, che ci ha portato l’amore del Padre e ci dona l’amore del Padre. Nel medesimo tempo la Madonna - già in altri messaggi aveva detto che Lei è qui sulla terra inviata da Dio, dall’Onnipotente - la Sua presenza qui, in mezzo a noi da trent’anni, è un segno dell’amore immenso del Padre che L’ha inviata qui sulla terra perché renda testimonianza al Figlio, perché porti i figli dispersi di Dio all’amore del Figlio, li porti verso il Figlio e attraverso il Figlio li riporti al Padre.

Questo secondo sguardo è dunque l’amore del Padre che si manifesta nel Figlio, Figlio che ci ha rivelato il Padre, che ci ha salvato, che ci ha fatti figli di Dio, ha fatto Lui la famiglia di Dio, la presenza di Maria qui, per così tanto tempo, è una testimonianza di questo amore.

Poi la Madonna ci invita a guardare oltre la nostra esperienza di ogni giorno che facciamo nella Chiesa, nella famiglia di Dio, quella esperienza che facciamo nei pellegrinaggi, quando siamo tutti uniti, quando siamo uniti negli intenti, nella fede, nella preghiera, guardiamo oltre lo steccato del nostro ovile, l’ovile santo nel quale ci troviamo e ci invita a guardare il mondo.

La Madonna aveva già usato immagini straordinarie descrivendo la situazione esistenziale di chi è senza Dio, aveva parlato di un mondo immerso nella tenebra della menzogna. Nei messaggi scorsi aveva parlato di un mondo immerso nella tenebra della morte.

Ora guardate come la Madonna descrive quelli che sono senza Dio, senza speranza, senza luce, senza pace, guardate come descrive la loro situazione esistenziale. Ditemi voi se non è la situazione esistenziale nella quale vivono gli uomini d’oggi, cioè quelli che non hanno conosciuto il Padre e che vagano, vagano dove? Nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine. Senza Dio si è schiavi del peccato, schiavi del maligno, si è nell’angoscia, si è nella disperazione, si è nel dolore, si è nella rivolta, si è nella bestemmia, si è nel nulla, nella solitudine. Questo è il mondo senza Dio, un inferno anticipato. La Madonna dice che quelli che non hanno conosciuto il Padre vagano, è la seconda volta che la Madonna usa la parola “vagano” proprio come disperati, vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine. Anche noi quando eravamo nel male forse abbiamo fatto questa esperienza tremenda. La Madonna ci dice: “Guardate l’amore del Padre, guardate come il Padre, nel suo amore, ha mandato il Figlio qui sulla terra, e ha inviato anche me e guardate la situazione dei vostri fratelli, queste persone che sono nel peccato, nella disperazione, nel dolore, nella solitudine”. Dice la Madonna: “tutti questi sono fratelli vostri in Cristo e voi dovete preoccuparvi di loro, farvi carico di loro e non chiudervi nel vostro egoismo”, e dice: “Figli miei non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo”.

Chiaramente è un’esortazione a rendere vero l’amore di Dio attraverso l’amore del prossimo, a farsi carico di chi è nelle tenebre dell’ombra di morte, a chi è nel peccato, nella disperazione, nel dolore e nella solitudine. Noi siamo abituati a descrivere le situazioni esistenziali a partire dalle povertà materiali che pure sono importanti, però ci sono quelli che sono nella povertà materiale, ma sono nella pace perché hanno Dio, ci sono invece quelli che non hanno povertà materiale, ma che sono nella disperazione, perché non hanno Dio.

Questo messaggio, è rivolto a noi, perché soprattutto qui in occidente la povertà spirituale, la povertà esistenziale è la più grande disgrazia, la più grande fonte di dolore che c’è. La condizione esistenziale di chi è senza Dio, come diceva il Cardinale Biffi: “sazi e disperati”.

La Madonna ci invita a guardare alla condizione di povertà spirituale di quelli che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore, della solitudine, che camminano sui nostri marciapiedi, che troviamo nelle discoteche, nei luoghi di ritrovo, nei templi di mammona, nelle fiere della vanità. Cosa dobbiamo fare? Ce ne laviamo le mani, li mandiamo a quel paese, diciamo che si arrangino? NO! Anche perché molte di queste persone sono i nostri familiari, e la Madonna dice: “Cari figli, io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre”. Però questo lo possiamo fare soprattutto con l’esempio, la Madonna ci dice: “Voglio che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio”, con la vita, con il nostro amore e prendendoli a cuore, essendo per loro mani tese, essendo per loro dei fratelli, allora anche le parole saranno efficaci, ma non prima.

La Madonna poi dice qual è il suo compito: “Io sono con voi, sono qui per aiutarvi, vi illumino, vi conduco, vi prendo per mano, vi esorto, vi insegno, e se aprite i vostri cuori vi guiderò”. La Madonna è qui a farci da guida, perché noi siamo la luce di Suo Figlio in questo mondo.

Poi c’è un invito a pregare per i nostri Pastori. Dobbiamo pregare per i Pastori, punto e basta. Vi dico una cosa, perché capiate cosa vuol dire: “Pregate per i vostri Pastori!” Ho visto un video su internet di una visita che il Papa ha fatto in un grande paese europeo, non dico quale, è sceso dall’aereo e c’erano tutti i vescovi a salutarlo, il Papa umilmente ha teso la mano per salutare ogni vescovo, metà di loro ha rifiutato la mano! Ora capite, e dico con dolore questa cosa, ma chiudere gli occhi davanti alla realtà non mi sembra una buona politica, allora, qui c’è scritto: “Vi invito di nuovo: pregate per i vostri Pastori. Vi ringrazio”.

Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito:www.medjugorjeliguria.it

venerdì, novembre 04, 2011

Video Commento di Padre Livio al Messaggio del 2 Novembre 2011 a Mirjana


Commento di Padre Livio al Messaggio del 2 Novembre 2011 a Mirjana

Fonte: Radio Maria

mercoledì, novembre 02, 2011

Messaggio da Medjugorje a Mirjana 2 Novembre 2011

«Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio. Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre - a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine - e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio».

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Foto di Mirjana durante l'apparizione





Fonte: Radio Maria

martedì, novembre 01, 2011

Commento al messaggio del 25 ottobre di Padre Livio di Radio Maria

"Cari figli, vi guardo e nei vostri cuori non vedo la gioia. Oggi io desidero darvi la gioia del Risorto perché Lui vi guidi e vi abbracci con il suo amore e con la sua tenerezza. Vi amo e prego incessantemente per la vostra conversione davanti al mio figlio Gesù.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Commento al messaggio del 25 ottobre di Padre Livio di Radio Maria

Questo messaggio della Regina della Pace mostra la grande delicatezza con cui la Madonna si rivolge a noi sempre con parole che non feriscono, con parole che manifestano il Suo amore materno, la Sua sollecitudine di madre. Lei è una madre che vede i suoi bambini che hanno qualche malattia, qualche ferita, li guarda con immenso amore e vuole curarli.

Però non c’è dubbio che la Madonna con questo messaggio ci dice anche quello che, con parole più esplicite, ci ha detto nei mesi scorsi: “Io vi guardo e vedo che venite qui con tanto entusiasmo, dite il Rosario, pregate, ma i vostri cuori sono impuri, perciò andate a confessarvi, convertitevi, iniziate una vita nuova”. La Madonna vuole che noi viviamo in Grazia di Dio, perché se non siamo in Grazia di Dio, Gesù non è vivo nel nostro cuore e se dovessimo morire non possiamo andare in Paradiso, anzi, andiamo all’inferno come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, basta un peccato mortale di cui non ci si pente per andare all’inferno.

La Madonna però questa volta lo dice in un modo diverso, ma mette ugualmente il dito nella piaga, cioè invita a uscire fuori dal pantano del male, dalla tenebra della menzogna, dalla tenebra della morte, dalla palude maleodorante del peccato, lo fa con parole delicatissime e dice: “Vi guardo”. La Madonna ci guarda uno per uno, non è che ci guarda come noi guardiamo una folla: vediamo tante facce, ma in realtà non vediamo nessuno, la Madonna ci guarda, ci vede uno per uno.

Diceva una volta il veggente Jakov: “Quando la Madonna mi guarda ho l’impressione che mi veda fino alla falange del dito mignolo”, ci guarda e ci vede nel profondo del cuore, ci guarda negli occhi uno per uno evede che nei nostri occhi non c’è la gioia.

Nei nostri occhi non c’è la gioia, perché nel cuore non c’è Gesù vivo, perché, se nel nostro cuore ci fosse il Risorto vivo che irradia la Sua luce, che ci dà la Sua pace, che ci dà il Suo incoraggiamento, che sana le nostre ferite, che ci dà la grazia della fortezza, della sapienza, della fede, insomma se nei nostri occhi ci fosse Gesù vivo e noi fossimo in comunione con Gesù vivo, mediante prima di tutto la grazia santificante - perché solamente quando siamo rivestiti della grazia santificante e ci siamo pentiti dei peccati mortali e li abbiamo confessati, solo allora siamo in Grazia di Dio - solo allora Gesù risorto è presente nel nostro cuore e i nostri occhi riflettono la gioia di questa Presenza anche se abbiamo dei dolori, delle sofferenze.

Un conto è avere delle preoccupazioni, dei dolori, delle sofferenze quando siamo in Grazia di Dio, quando siamo in comunione con Gesù, allora soffriamo con Gesù che ci rafforza, ci sostiene, ci consola, e un conto è invece quando Gesù non è nel nostro cuore, e allora non c’è soltanto la sofferenza per le croci della vita, ma c’è una sofferenza ben più grande.

Cito una frase di Leon Bloy, un grande scrittore francese convertito al Cristianesimo, che forse è il più bel commento che si possa fare ai messaggi della Regina della Pace: “Non c'è che una sola tristezza, quella di non essere santi”, quella di non essere in comunione con Gesù, quella di non essere in comunione con Dio.

La Madonna non vede in noi la gioia, perché in noi c’è la presenza del male, la presenza del peccato, la presenza della tiepidezza, la presenza dell’incredulità, non splende il sole di Cristo risorto dentro di noi, non risplende la Sua presenza. Allora la Madonna non vede questa gioia, questa luce perché in noi non c’è Cristo risorto e ci dice: “Oggi io desidero darvi la gioia del Risorto, perché Lui vi guidi e vi abbracci con il Suo amore e con la Sua tenerezza. Vi amo e prego incessantemente per la vostra conversione davanti a mio Figlio Gesù”.

Vedendo che noi siamo nella tristezza del male, la Madonna bussa incessantemente alla porta di Cristo, perché ci dia la grazia della conversione in modo tale che noi possiamo aprire la porta del cuore al Signore, pentirci e confessare i nostri peccati, impegnarci per una vita nuova. In questo modo noi sentiamo la presenza di Cristo che ci abbraccia con il Suo amore e con la Sua tenerezza.

Qui la Madonna, pur mettendo il dito sulla piaga della nostra vita nella tristezza del peccato, è proprio una mamma che guarda la sofferenza dei figli e perciò abbonda di espressioni consolatorie, dice: “desidero darvi la gioia del Risorto, perché Lui vi guidi e vi abbracci con il Suo amore e la Sua tenerezza”.

È la prima volta che la Madonna usa la parola tenerezza per quanto riguarda l’abbraccio di Gesù Cristo, anzi mi sembra che sia la prima volta che la Madonna usi la parola abbraccio di Cristo, quell’abbraccio che dobbiamo vivere in questa vita perché nel momento della chiamata possiamo vivere l’abbraccio a faccia a faccia, ma già ora, la Madonna vuole che noi, attraverso la conversione possiamo essere abbracciati da Cristo risorto. Lui abbraccia noi con il Suo amore e con la Sua tenerezza. Qui c’è un riferimento alla parabola del Figliol Prodigo, il Padre quando lo vede, abbraccia il figlio con il Suo amore e con la Sua tenerezza.

La Madonna prega perché noi apriamo il cuore alla conversione, perché così Cristo ci possa abbracciare con il Suo amore e con la Sua tenerezza.

La Madonna, come vedete, gioca sempre il Suo ruolo con perfezione, Lei è la Madre che vede le nostre ferite, che ci porta dal medico delle nostre anime che è Cristo, ma anche il fine, l’amore, la pienezza, la fonte della Grazia, del perdono dei peccati e della vita eterna e Lei dice: “Vi amo”.

La Madonna vuole in questo messaggio mostrare quanto grande sia il Suo amore e quello di Cristo per le pecorelle smarrite e vuole salvarle. Non facciamo le capre che puntano i piedi e non vogliono spostarsi, seguiamo il Buon Pastore nel pentimento dei peccati, nella conversione. “Vi amo e prego incessantemente per la vostra conversione davanti a Mio figlio Gesù”, Lei davanti a Suo Figlio prega incessantemente perché ci ama, perché siamo Suoi figli, prega per la nostra conversione. “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Siamo nella settimana dei Santi e dei Morti. È anche la settimana della confessione, nessuno che è nel peccato mortale stia lontano dal confessionale, avviciniamoci tutti al confessionale con il pentimento dei peccati e poi così potremo ottenere, nel giorno dei morti, l’indulgenza plenaria per i nostri cari.

Questo meraviglioso messaggio è traboccante di amore della Regina della Pace, ma anche esigente nel chiederci una vera conversione, cioè uscire dalla situazione di peccato, tagliare i legami del peccato mortale.

Fonte: “Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito:www.medjugorjeliguria.it

Video PADRE DANKO a MEDJUGORJE il 25/10/2011



Prima parte



Seconda Parte


Video Testimonianza di Paolo Brosio

Testimonianza di Paolo Brosio



Fonte: Radio Maria

CORONA DI CENTO “REQUIEM”

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La recita di questa Corona, che può trovare posto in ogni nostro giorno o anche come Novena, è una vera e pia devozione alle Anime del Purgatorio.
È, allo stesso tempo, un sollievo alle loro pene, che stanno scontando affinché raggiungano la Luce Eterna e un valido aiuto a noi stessi, alle nostre necessità giornaliere, sia materiali che spirituali, per loro intercessione.

Questa devozione, oltre ad essere fatta nell’Ottavario dei Defunti, è anche un atto molto edificante attuarlo in qualsiasi momento dell’anno: Le Anime Sante del Purgatorio hanno sempre bisogno di chi le ricorda e di ricevere anche un nostro piccolo pensiero, pur se sotto forma di preghiera o di Novena.

Le Anime Purganti possono, così, aiutarci in tanti modi: è un Mistero che non riusciremo mai a comprendere totalmente con la nostra “umanità” e il nostro “intelletto”.
Loro sono, insieme a tutta la Corte Celeste, i nostri intercessori verso Dio Padre, il Quale tutto può.

Questo culto, che è un vero sentimento religioso, fa proprie le nostre intenzioni rivolte alle Anime del Purgatorio e, per dare inizio a questa particolare preghiera, faremo uso di una semplice Corona del Rosario, ripetendola due volte, per un totale di 100 “L’eterno riposo…” .


Si dà inizio alla Coroncina

Preghiera a Gesù Crocifisso:

Eccomi, o mio Amato e Buon Gesù, prostrato alla tua Santissima Presenza, Ti prego con il ferdore più vivo di stampare, nel mio cuore, sentimenti di Fede, di Speranza e di Carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offenderTi; mentre, con tutto l'Amore e con tutta la compassione, vado considerando le tue Cinque Piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o Buon Gesù, il Santo Profeta e Re Divide:
“Hanno forato le mie Mani e i miei Piedi, hanno contato tutte le mie Ossa” (Cfr. Salmo 22,17-18).


Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

1. Ti offro, adorato mio Gesù, in sollievo delle Anime Purganti, i meriti dei patimenti e dei dolori da Te sofferti per la nostra redenzione; e incomincio dal contemplare quel Sangue, che trasudò dal tuo Corpo, per la tristezza e l'angustia che Ti assalì nell'Orto degli Ulivi.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!


Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

2. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, la somma afflizione che Ti strinse il Cuore nel vedere un tuo Discepolo, Giuda, da Te amato e beneficato, il quale, fattosi persecutore, con bacio sacrilego Ti tradì, per consegnarTi nelle mani di crudeli nemici.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

3. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, la mirabile pazienza con cui sopportasti tanti oltraggi da quella vile soldatesca, che Ti trascinò da Anna a Caifa, da Pilato ad Erode, il quale, per maggior disprezzo, fattaTi indossare la veste dei pazzi, fra le beffe e le derisioni del Popolo, Ti rimandò al Governatore Romano.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la Tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

4. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, l'amarezza che turbò il tuo Spirito, allorché, dai perfidi Giudei, Tu, Innocente e Giusto, fosti posposto a Barabba, ribelle ed omicida; poi, legato alla colonna, senza pietà, fosti percosso con innumerevoli battiture.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

5. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, l'umiliazione da Te tollerata quando, per trattarTi da finto Re, posto sulle tue Spalle un cencio di porpora e datoTi per scettro una canna, Ti cinsero il Capo con la tormentosa Corona di Spine e, così, Pilato Ti mostrò al Popolo, con le parole: “Ecce Homo”.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.

V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

6. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, l'ineffabile rammarico che provasti quando contro di Te si gridò:
“Crucifige, crucifige”; ed il penoso travaglio sostenuto con sublime rassegnazione, lungo la Via del Calvario, con il pesante Legno della Croce sulle spalle.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

7. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, la compassione pietosa e il dolore profondo da Te intimamente sentito quando dalla tua diletta Madre, venuta ad incontrarTi e ad abbracciarTi, fosti con tanta violenza separato.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

8. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, gli inauditi tormenti che patisti quando, disteso sulla Croce il tuo Corpo sanguinante, fosti orribilmente trafitto con chiodi nelle Mani e nei Piedi e innalzato sopra l'ignominioso patibolo.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

9. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, le angosce e le pene che, per tre ore continue, sopportasti pendente dalla Croce e gli eccessivi spasimi che soffristi in tutte le Membra, accresciuti dalla Presenza della tua Addolorata Madre, Testimone di sì straziante agonia.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci.

Padre nostro…

V. - Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo.
R. - Perché, con la tua Santa Croce, hai redento il Mondo.
V. - Gesù mio, perdono e Misericordia, per i meriti delle tue Sante Piaghe!

10. Ti offro, adorato mio Gesù, per le Anime Purganti, la desolazione da cui fu oppressa la Vergine Santissima, nell'assistere alla tua Morte e lo schianto del suo tenero Cuore, nell'accoglierTi esanime, deposto dalla Croce, tra le sue Braccia.

Sui grani piccoli, recitare 10 volte:

L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la Luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

V. - Degnati di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli Defunti.
R. - Ti preghiamo, ascoltaci!

Al termine, recitare:

Gesù amabilissimo, inginocchiato ai tuoi Piedi, faccio dono delle mie opere buone alle Sante Anime del Purgatorio, da Te tanto amate.
Grande è in me il desiderio di aiutarle a presto uscire dai loro tormenti, e venire a Te, cui tanto sospirano, come Tu pure lo brami, per averle gloriose in tua compagnia.
Gradisci questo umile mio affetto, avvaloralo con la tua Santa Grazia, a ciò sia efficace e così quelle Anime mi siano avvocate.
Pietosissimo Redentore delle Anime nostre, degnaTi di accogliere la preghiera che Ti indirizziamo per tutti i fedeli Defunti e, specialmente, per coloro che maggiormente ci appartennero per vincoli di parentela e di amicizia.
Se mai si trovassero ancora nel carcere di espiazione, accorda ad essi la Pace, il Riposo Eterno, accettando, in soddisfazione dei loro debiti di pena, i sacrifici e le opere che per essi Ti presentiamo.

De Profundis

“Dal profondo, a Te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.

Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?

Ma presso di Te è il perdono,
perciò avremo il tuo Timore.

Io spero nel Signore,
l'Anima mia spera nella tua Parola.

L'Anima mia attende il Signore,
più che le sentinelle l'aurora.

Israele attenda il Signore,
perché presso il Signore è la Misericordia,
grande è presso di Lui la Redenzione;
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe”.


CONCLUDERE CON IL SEGNO DELLA CROCE:

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

mercoledì, ottobre 26, 2011

Video Commento di Padre Livio al Messaggio del 25 ottobre 2011


Commento di Padre Livio al Messaggio del 25 ottobre 2011 dato dalla Madonna alla veggente Marija Pavlovic Lunetti.

Fonte: Radio Maria

martedì, ottobre 25, 2011

Video Marja Pavlovic legge il Messaggio del 25 ottobre 2011 a Radio Maria


Marja Pavlovic legge il Messaggio del 25 ottobre a Radio Maria

Fonte: Radio Maria

Messaggio del 25 ottobre 2011

"Cari figli,
vi guardo e nei vostri cuori non vedo la gioia. Oggi io desidero darvi la gioia del Risorto perché Lui vi guidi e vi abbracci con il suo amore e con la sua tenerezza. Vi amo e prego incessantemente per la vostra conversione davanti al mio figlio Gesù.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

La fede

LA FEDE


Quella vecchietta cieca, che incontrai
la notte che me spersi in mezzo ar bosco,
me disse: - Se la strada nun la sai,
... te ciaccompagno io, ché la conosco.


Se ciai la forza de venimme appresso,
de tanto in tanto te darò 'na voce,
fino là in fonno, dove c'è un cipresso,
fino là in cima, dove c'è la Croce…


Io risposi: - Sarà … ma trovo strano
che me possa guidà chi nun ce vede … -
La cieca allora me pijò la mano
e sospirò: - Cammina! - Era fa Fede.

(Trilussa)

I Messaggi di Medjugorje

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